Liz Taylor, superba Cleopatra, è diventata grazie all’omonimo film un’icona del trucco egiziano. L’immagine dell’attrice, incredibilmente bella e sapientemente truccata, ha fatto il giro del mondo e si può dire che, da allora, il trucco egiziano va fatto in quel modo: alla Liz Taylor.
Il trucco egiziano ha da sempre affascinato curiosi e addetti ai lavori del mondo del make up, che lo hanno studiato e riprodotto in versioni più o meno fedeli all’originale.
In particolare, a destare l’attenzione dei make up artist è stato l’utilizzo degli elaborati maquillage pensati per le donne dell’Antico Egitto, dimenticando però che grande importanza rivestiva anche il trucco egiziano uomo.
I reperti archeologici rinvenuti anche nelle piramidi e le raffigurazioni di momenti della vita di tutti i giorni hanno mostrato come questa civiltà fosse avanzata in tema di make up, pur non avendo case cosmetiche e prodotti di bellezza all’avanguardia come i nostri.
Sfumature brillanti, colori luminosi e tinte vivide, per make up elaborati e raffinati, che hanno portato molti make up artist a studiare i segreti e la storia del trucco egiziano.
Tanto interesse per il trucco egiziano è dovuto sicuramente al fatto che di esso ci sono pervenute numerose testimonianze, dalle quali si sono potuti evincere chiaramente trucco, pettinature e look di una popolazione così attenta alla cura per il corpo e alla propria bellezza.
Ma vediamo come fare un trucco egiziano che rispecchi il più possibile l’originale.
Occhi
A destare maggiore attenzione è sempre stato il trucco egiziano occhi, per il quale in origine erano utilizzati la malachite, un carbonato di rame di colore verde intenso, e la galena, un solfuro di piombo di colore molto scuro. Queste due sostanze, entrambe tossiche, erano diluite con acqua, resine e grassi, per poi essere applicati sugli occhi, con l’aiuto di bastoncini di legno.
Il trucco occhi egiziano era caratterizzato da un marcato tratteggio del contorno palpebra. Le palpebre erano colorate con sostanze di diverse sfumature: ad esempio, per creare il verde, era sfumata la malachite con le dita direttamente sulla palpebra superiore e unita con grassi animali e miele, per ottenere un’aderenza perfetta.
Una tecnica eseguita avendo a disposizione un collirio nero – il mirwed – il quale va applicato con un bastoncino, l’antenato del moderno eyeliner, al quale le donne moderne non riescono a rinunciare.
Un bastoncino veniva messo a contatto con una polvere nera – il kohl – e veniva poi inserito da mani esperte all’interno dell’occhio a palpebra chiusa. Come in un disegno artistico si procedeva, poi, tracciando una linea scura nera che conferiva all’occhio una forma più allungata e al viso un fascino inebriante.
Viso e labbra
Per quanto riguarda la pelle, questa era protetta dal clima torrido e dalla sabbia del deserto con unguenti profumati e miele, che venivano spalmati sul viso e sul corpo. Era poi stessa sulle guance dell’ocra rossa, per conferire un colorito dall’aspetto più salutare. La stessa ocra rossa era mescolata a grassi, resine e olii per realizzare un rossetto da applicare sulle labbra.
Corpo
Ciò che invece ha incuriosito gli studiosi è stata la scoperta di una sorta di crema scrub, realizzata con miele, carbonato di sodio e sale marino e utilizzata dagli antichi egizi per ammorbidire e levigare la pelle.
Ma le sorprese dall’Antico Egitto non finiscono qui!
Addirittura, si è riusciti a risalire a dei trattamenti anti-age, realizzati con unguenti appositi e sostanze naturali, che venivano applicati sulla pelle, con lo scopo di distenderne le cellule.
Per la manicure, invece, era utilizzato un estratto della pianta di ligustro, dal colore rosso, che veniva applicato come vero e proprio smalto per le unghie.
Certo, il trucco e l’attenzione alla cura della persona sono esigenze fortemente avvertite da donne e uomini da sempre, ma che la civiltà egizia aveva già recepito e portato a livelli di elaborazione e raffinatezza tali da lasciare davvero senza parole!
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